Ho soggiornato alcuni giorni all'hotel Santoli. La struttura è molto vicina alle terme e questa è la sua principale qualità. Le stanze sono vecchiotte, con tentativi quantomeno maldestri di rinnovamento (piastrelle del bagno decorate con macchie di colore senza senso e gusto). La pulizia è buona, anche se la moquette in camera a me lascia sempre qualche perplessità. Il frigorifero non è funzionante per motivi di risparmio energetico. Ma la struttura si fa vanto di utilizzare pannelli solari per l'energia. Qualcosa non torna... Il punto critico è il ristorante. Ok, è Slowfood, biologico e a chilometri zero. Ma visto che non ti regalano niente, anzi, vogliamo mettercele un po' di verdure in quel piatto? Le porzioni sono piccole, può essere una scelta per non fare ingrassare gli ospiti. Ma se ho 80 anni e pranzo e ceno qui per quindici giorni (età media degli ospiti e loro permanenza per le cure termali), credo sia lecito chiedere che nel piatto, oltre ai due bocconcini di pollo (biologico, a chilometri zero e Slowfood) ci siano una verdura cruda e una cotta. Ne va del mio benessere intestinale! Vero è che non bisogna sprecare niente, ma mezza fetta di pane a testa è insufficiente ai più e il pane, biologico a chilometri zero Slowfood, si sa quanto costa. Per sfizio abbiamo ricomposto l'uovo sodo presente nell'"insalatona". C'erano tre quarti di uovo, biologico a chilometri zero Slowfood. Tre quarti di uovo! Con tre uova sfamano (si fa per dire) quattro persone! Sono piccolezze che alla lunga non pagano, temo. Vedremo l'anno prossimo quanti ospiti avrete perso.
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